Il Coordinamento Regionale Toscano Salute Ambiente Sanità ha indetto per il 19 ottobre una manifestazione regionale a Firenze, sotto la sede della Regione Toscana, per la difesa della sanità pubblica, per nuove assunzioni e per porre fine alle liste di attesa.
Il Coordinamento riunisce comitati locali, singole persone e militanti sindacali di varia appartenenza e si è costituito da circa un anno.
Nel documento di lancio della manifestazione, il Coordinamento mette in evidenza come assunzioni e prestazioni di prevenzione e di cura siano collegati. Il sistema regionale toscano si caratterizza oggi per le estenuanti liste di attesa, aggiunte ai tempi per le risposte e per i costi, per la mancanza di continuità delle visite di controllo e per prestazioni offerte a molti chilometri di distanza. Tutto questo rappresenta un incentivo a rivolgersi alla sanità privata.
Nel documento si legge che “Nella legge di bilancio 2019 era inserito il P.N.G.L.A. (Piano Nazionale Governativo Liste d’Attesa) per il triennio 2019-2021 in cui erano dettate linee guida per la gestione e la funzionalità delle prenotazioni, con tempi massimi di attesa e lo stanziamento di un investimento di 350 milioni di €. Risorse impiegate in buona parte, per finanziare strutture private convenzionate, soluzioni tappabuchi rispetto alle gravi mancanze del Servizio Sanitario Nazionale, e per la riorganizzazione dei Cup esternalizzati on-line, senza venire invece finalizzate al reale miglioramento della sanità che necessita di urgenti assunzioni stabili, posti letto e investimenti nella sanità territoriale e preventiva”.
Nei mesi scorsi il Coordinamento Regionale Toscano Salute Ambiente Sanità ha promosso una campagna di informazione e di denuncia su questi temi, in particolare sul problema delle liste di attesa, mettendo a disposizione dei cittadini conoscenze utili a contrastare questo perverso meccanismo, che prospera anche grazie alla mancanza di informazione e di orientamento sui meccanismi burocratici.
Da un lato, chi accede al servizio sanitario avverte sulla propria pelle il peggioramento quotidiano del servizio, sfogando il proprio malcontento in modo che sicuramente non riesce ad incidere sulle cause profonde del disservizio, dall’altro chi presta la sua opera all’interno del Servizio Sanitario Nazionale è costretto a lavorare con organici insufficienti, in condizioni che non garantiscono un servizio adeguato e con attrezzature carenti e fatiscenti.
Secondo il Coordinamento, nessuna proposta di miglioramento del servizio, fatta a livello locale, regionale o nazionale può essere credibile se non è accompagnata dall’assunzione di personale sanitario. La causa degli ultimi avvenimenti balzati all’onore delle cronache è la carenza di operatrici e operatori, ma la risposta che viene dal governo è quella della militarizzazione dei presidi sanitari, “fino ad arrivare ad una specie di daspo con la sospensione delle cure per tre anni per chi aggredisce medici e infermieri”; così si nega con un atto legislativo il diritto alla cura, come è già stato fatto per tanti altri diritti.
L’obiettivo di chi esercita il dominio politico è quello di mettere gli uni contro gli altri, operatori sanitari ed utenti, chi viene danneggiato dai continui tagli al Servizio Sanitario Nazionale; il percorso intrapreso dal Coordinamento Regionale Toscano Salute Ambiente Sanità è invece quello dell’unità, solo un percorso collettivo può riuscire a trovare le soluzioni migliori e la forza per imporle a chi preferisce spendere i soldi pubblici per la guerra e per la sanità privata.
Per questo il Coordinamento sarà a Firenze, in Via Cavour 1, sotto la sede della Regione Toscana, sabato 19 a partire dalle ore 15.
Tiziano Antonelli